Io, Salvo Sanfilippo
Impegno, perseveranza e passione: sono questi i valori in cui credo fermamente, quelli che hanno ispirato e che continuano ad ispirare il mio percorso professionale. Mi chiamo Salvo Sanfilippo, sono nato a Bergamo, nel 1990, e sono innamorato della cucina, tanto che, fin da piccolo, ho coltivato questo interesse (c’è lo zampino di mamma!) tra i fornelli di casa. Gli studi e il conseguente diploma presso la scuola alberghiera di Nembro (Bergamo) sono stati la mia prima, naturale, tappa formativa, linfa vitale per dare sostanza e vigore al mio sogno.
Certamente non un punto d’arrivo, ma un punto di partenza che mi ha permesso di muovere i primi passi in diversi ristoranti della zona. Sono partito da lontano, ho lavorato sodo, spinto da quella fanciullesca passione che rende ogni obiettivo possibile, con la tenacia e la decisione di chi vuole rispettare e raggiungere le proprie aspirazioni. Così, sono entrato nelle rinomate cucine di grandi chef stellati e ho operato al fianco dei “giganti” di questa professione, apprendendo i segreti dell’arte culinaria.
In foto con Gualterio Marchesi
Oggi, il mio percorso da chef continua in Svizzera, a Bellinzona, dove lavoro animato dall’ambizione di trovare la “miscela” perfetta tra il mio gusto, le mie origini mediterranee e il mio vissuto bergamasco, per dare forma e corpo a piatti "ibridi", valorizzati dall'utilizzo di prodotti ticinesi di altissima qualità e dalla loro contaminazione con le eccellenze locali. Ogni mio piatto e preparazione racconta qualcosa di me, della mia storia e delle mie "terre", tra tipicità e innovazione, tradizione e novità.
In cucina con Giancarlo Morelli e Terreni Michele
Per questo, credo che l’aggettivo giusto per definire la mia cucina sia “divertente” perché amo sperimentare e “giocare” con la tradizione, rivisitandola in chiave moderna attraverso l’applicazione di tecniche innovative e attraverso la combinazione di elementi e "influenze", solo apparentemente distanti tra loro, nel pieno rispetto degli ingredienti e delle materie prime. Del resto, penso che “cucinare” sia, prima di tutto, una questione di emozioni e di sensibilità personale, al di là di ogni rigida prescrizione o convenzione.
La famiglia, le origini
Mamma Lina, papà Nicolò e mio fratello Vincenzo: la mia famiglia, le mie radici, costante sostegno e inesauribile fonte di ispirazione nel mio percorso gastronomico e professionale. A loro devo tutto! A Mamma Lina devo l’amore e la passione per la cucina. Quell’amore e quella passione che, da buona siciliana, emerge in ogni suo piatto e in ogni sua preparazione. Quell’amore e quella passione che, fin da piccolo, mi sono state trasmesse e che mi hanno letteralmente conquistato. È grazie a lei se, oggi, mi diverto in cucina. Già, perchè io lo chiamo divertimento, non certo lavoro!
A papà Nicolò e a mio fratello Vincenzo devo valori quali la costanza e la fermezza nel perseguire i propri scopi e i migliori risultati possibili. Se, oggi, sono un inguaribile stacanovista è grazie a quella determinazione e a quella volontà indispensabili per raggiungere ogni singolo obiettivo, proprio come loro mi hanno insegnato e dimostrato. È grazie a loro, se, ogni giorno, corro in cucina per dare il meglio di me e se, ogni sera (tarda sera!), spengo i fornelli con la convinzione di aver fatto tutto il possibile per cercare di ottenere il risultato desiderato.